Sono da poco passate le 4.30 quando la situazione meteo fuori dal Rifugio Gnifetti non migliora affatto: fulmini, vento forte e neve stanno transitando sopra le nostre teste.
Dalla finestra della nostra camera il ghiacciaio è illuminato a giorno dal temporale, con queste condizioni meteo è troppo pericoloso mettersi in cammino. Le previsioni meteo confermano una breve finestra di bel tempo sul versante Svizzero, gli animi sopiti si risvegliano e iniziano i preparativi.
Sono le ore 5:00 del 31 Luglio quando la prima cordata si allontana sul ghiacciaio del Lys sotto gli sguardi increduli degli altri alpinisti. Inizia L’ASCESA AL MONTE ROSA — CAPANNA MARGHERITA — 4554m.
Da quando la pensi a quando la fai passano 6 mesi, lanci la proposta, speri venga accolta e comincia l’iter per mandare in porto tutto. Hai il tempo per ripensarci, ricrederti ma alla fine non abbandoni mai l’idea, sei determinato a farlo; ne hai sempre sentito parlare con quel tono che fa grande un’impresa e anche tu vuoi, prima o poi un giorno, farne parte.
Quel giorno arriva, eccome se arriva, i tuoi occhi si tingono di Rosa perché quel sogno è marchiato Monte Rosa.
Da valle fa la sua apparizione in una volta sola e ti lascia senza parole, ti separano tanti metri da quei fatidici 4554m della cima e della sua capanna Margherita che vanta di essere la più alta in Europa.
Cominci a salire di quota, il primo giorno passi attraverso verdeggianti prati inframezzati da scure rocce e piccoli laghi azzurri
per poi trovarti in poco tempo al cospetto del suo immenso ghiacciaio cosparso di crepacci e rocce nude.
Ti addentri nel suo regno ovattato e immacolato, superi il primo colle, non vedi altro che una distesa di ghiaccio all’orizzonte.
Riponi più volte la macchina fotografica perché non rende giustizia a questo spettacolo.
Il corpo reagisce bene alla quota senza sentire più di tanto il mal di montagna, grazie alla giusta acclimatazione dei giorni precedenti.
Il cielo si fa sempre più minaccioso, l’aria pungente, ed ecco che ci sorprende la bufera di neve a pochi metri dalla cima; le cordate non sono più visibili, è veramente l’ultimo sforzo prima della vetta.Giusto il tempo di riprendere fiato e si è già fuori alle intemperie sulla via del ritorno. “Come raggiungere un traguardo? senza fretta ma senza sosta”.
Informazioni utili
Grado di difficoltà: EEA/A (escursionismo esperti attrezzato/Alpinistico)
L’ascesa al monte Rosa è considerata alpinistica per lo sviluppo su ghiacciaio, il che comporta massima attenzione a causa dei crepacci, non è altro che una lunga escursione su ghiaccio con pendenze ridotte.
L’itinerario si sviluppa nell’arco di tre giornate, facilitando l’acclimatamento fisico dovuto all’aumento di quota.
Primo giorno: 1,30 ore circa / Dislivello+ 500 m.
Descrizione: Viaggio in auto fino a Gressoney Trinitè (Staffal impianti 1829 m), si può decidere di prendere il primo tratto della Telecabina Staffal-Gabiet dalle 7.30 alle 12.30 e dalle 13.45 alle 17.30 (orario estivo del Giugno 2016), e proseguire a piedi su sentiero fino al Rifugio Orestes a 2600 m.
Secondo giorno: 3,30 ore circa / Dislivello+ 1050 m
Rifugio Orestes –> Rifugio Mantova 3498 m su sentiero roccioso (3 ore circa) –> Capanna Gnifetti 3647 m (30 minuti) in cordata su Ghiacciaio.
Terzo giorno: 8 ore circa A/R + Capanna Gnifetti –> telecabina Passo dei Salati / Dislivello+ 1000 m
Capanna Gnifetti –>Colle del Lys –> Capanna Margherita 4554 m (4/5 ore circa).
Link utili
Prezzi:
Orestes Hutte: 65 euro a persona in mezza pensione (cena vegetariana, colazione abbondante con dolci fatti in casa, molto buoni!).
Capanna Gnifetti: 70 euro a persona in mezza pensione (cena super abbondante: bis di primi e secondi, dolce, caffè e liquore).