Tappa breve ma intensa, paesaggistica. Valfabbrica è l’unico paese attraversato.
Portarsi una buona scorta d’acqua.
Subito pronti. Via! Un bicchiere di scura ed un giro di walzer…mica tanto, bere si ma per dimenticare. La fatica dei giorni scorsi ha trovato residenza sulle mie gambe, le salite del cammino di Francesco non sono di certo una passeggiata. Pellegrini dove siete? In questo cantico delle creature io vedo e sento solo passeriformi di ogni ordine e grado. Un paio di caprioli saltellano bellamente nei cespugli, tutt’intorno case disposte a macchia di Leopardo.
Fate attenzione ad una svolta non segnata a destra (non siamo più sul cammino) mentre scendete verso il fondo valle.
Non sono sicuro al 100% dell’esattezza della traccia e alcuni tratti mi sembrano alquanto improbabili, quanto meno poco adatti come variante per bici al cammino di Francesco (suggerita dal web).
Ignaro procedo insieme a Linda su una grande e scorrevole strada bianca accanto al fiume, non ci sono cartelli che avvertono di pericoli imminenti ma qualcosa ci insospettisce, in un primo momento pensiamo ad una ciclabile e la figata di avere una strada tutta per noi (eh no invece). Centelliniamo la gioia ma la delusione è dietro l’angolo. Alcuni camion arrivano in direzione opposta e ci avvertono che siamo nel cantiere di una cava. Ci siamo lasciati sfuggire la svolta a destra che risale il bosco. L’unico bivio attraversato è stato quello dove abbiamo incontrato i boscaioli ma stavano operando proprio sul sentiero.
Usciamo dal cantiere e riprendiamo la strada asfaltata per la località Barcaccia, vicino alla piccola chiesa di Barcaccia. Siamo a Valfabbrica per l’ora di pranzo, mancano 13 km alla destinazione di oggi.
Poco dopo Valfabbrica armatevi di pazienza perchè ci sono 2,5 km di bici a spinta e sudorazione violenta.
Molte delle piante di questo inizio di tappa sono Roverelle e appartengono alla famiglia delle querce. In questo periodo dell’anno sono ancora spoglie e danno una veste invernale al paesaggio.
Basta oltrepassare la collina per essere in un ambiente totalmente nuovo. I prati sono punteggiati di fiori gialli e la dose di verde riaccende il contrasto con l’azzurro intenso del cielo. Gli ulivi riempiono i pendii e mi sembra di sentire quel villano odor d’olive che riempie le strade al momento della raccolta. L’aria profuma di santità, la facciata nord della Basilica di San Francesco ad Assisi è ad un tiro di schioppo.
Rimaniamo basiti alla vista del piazzale d’ingresso alla basilica completamente deserto, non ci sono gruppi di turisti che affollano l’ingresso inferiore come a quello superiore, ma scherziamo? Una così bella creazione la si immagina presa d’assalto, un po’ come Venezia, turismo tutto l’anno e invece ci si guarda sbalorditi e ci si chiede perchè, perchè non approfittare di tutto lo sfarzo custodito al suo interno. Fatto sta che bearsi non è mai stato così semplice, solo tu e la volta stellata, tu e gli affreschi dei massimi artisti della pittura italiana. Esplosione di colori.
Informazioni utili
Dove Dormire ad Assisi: Hotel Lieto Soggiorno (qualità/prezzo= Buono)
Camera doppia e colazione a buffet = 45 euro.
Posizione: Ottimo, in centro. Via Arnaldo Fontini, Assisi PG.
Le bici vengono legate fuori, chiunque ha libero accesso ma non sono visibili dalla strada, abbastanza sicuro.
Un ricco buffet sarà a vostra disposizione per la colazione.
Dove pranzare/cenare ad Assisi: Osteria dei Priori (molto buono)
Posizione: Ottimo, in centro a pochi metri dall’Hotel (dietro l’angolo). Via dei Priori 39, Assisi PG.
Orario d’apertura: 12:30–14:30, 19:30–22:30.
Il proprietario dell’Hotel è molto convincente e simpatico e cercherà in tutti i modi di farvi pranzare/cenare nella sua struttura, andate ad assaggiare i maccheroni o gli umbricelli alla norcina.
Piatti umbri serviti tra archi e soffitti di mattoni in un locale sobrio dagli arredi di legno.
Cena alla carta o possibilità di scegliere il menù turistico, 18,00 euro escluso il bere (se non chiedi qualcosa in particolare ti servono un Sangiovese da pasto, se vuoi qualcosa di locale ordina del Sagrantino).
Primo piatto: umbricelli alla norcina o umbricelli panna e funghi.
Secondo piatto: scaloppina al tartufo.